I Cavalieri in Costiera Amalfitana
Visitare per promuovere: è questo lo scopo che si prefiggono i Cavalieri dell’Associazione Internazionale Cavalieri del Turismo. Per poter trasmettere agli altri bisogna conoscere le località in maniera approfondita, avere una visione complessiva di quello che offre il territorio. E’ quello che hanno fatto i Cavalieri del Turismo dal 7 al 10 aprile 2019 visitando la Costiera Amalfitana e Capri, 4 giorni in una delle zone più incantevoli del nostro Paese.
Una visita che non si è limitata alla scoperta delle bellezze naturali e artistiche, ma ha dato spazio alla conoscenza delle più belle location e alla gastronomia d’eccellenza di quei luoghi. Sorrento ci ha accolto – con l’affettuosa ospitalità di Gianmario Russo – CEO dell’Hotel Hilton Sorrento Palace – con affaccio sul golfo, dove i magnifici tramonti ci hanno portato in un mondo irreale, lontano da tutte le ansie quotidiane. Siamo rimasti affascinati dagli scorci mozzafiato, dai giardini e agrumeti, dal suggestivo centro storico con la famosa Piazza Tasso, dall’interessante architettura storica e religiosa e dall’antica tradizione della tarsia e dei merletti.
La sera nella Sala Pompei dell’Hilton abbiamo gustato le specialità del territorio preparate abilmente, come per esempio, la caponata sorrentina, i ravioli con la provola affumicata, la mousse al cioccolato e arancia con salsa ai lamponi, tutte pietanze che hanno rallegrato i nostri palati. Amalfi poi ci ha riservato la conoscenza di una location da favola: Hotel Santa Caterina, costruito nel 1880 dal fondatore Giuseppe Gambardella, ampliato dal figlio Crescenzo e proseguito nell’opera di ampliamento da due generazioni. Dal Santa Caterina si può avere una visuale di straordinaria bellezza su tutta la costa. L’Hotel ha una vasta proprietà con agrumeti, giardini e offre oltre alle bellezze naturalistiche anche una piscina con acqua marina, solarium bar/ ristorante all’aperto e molto altro. L’arredamento è confortevole e curato con mobili e soprammobili di grande gusto tra l’antico e il moderno che sono posati su un pavimento di mattonelle in ceramica di ottima fattura con disegni dai colori vivaci e luminosi come il mare e il cielo che circondano la location.
L’ospitalità di Giusi e Ninni Gambardella e dei loro figli è premurosa e cordiale, non quella, spesso fredda e impersonale, che riservano gli Hotel in genere, ma famigliare, direi affettuosa. Siamo stati accolti da Giusi Gambardella , una delle “colonne” della struttura, che ci ha ricevuti con molto calore, con cordialità e ci ha raccontato con orgoglio la storia del suo Hotel. Ma non solo… hanno deliziato il nostro palato mini delizie al limone, pasticciotti, sfogliatelle e altri dolci tipici, il tutto bagnato da un succo di arancia dei suoi agrumeti di una bontà indiscutibile.
Abbiamo lasciato a malincuore questa location, ma ci aspettava la suggestiva Ravello, città della musica, che si affaccia su un panorama di fantastica bellezza. La guida Roberta ci ha fatto visitare la famosa Villa Rufolo, una splendida villa, eccezionale sotto il profilo architettonico ed estetico, che contribuisce a creare una bellezza senza tempo che ha avuto modo di stregare praticamente chiunque sia passato da queste parti. È questo infatti il luogo che lasciò d’incanto Wagner, che lo fece rifugio di meditazione. La villa, costruita dalla famiglia Rufolo intorno al XIII secolo, è un immenso patrimonio architettonico. La torre di ingresso, senza alcuna velleità di difesa, fu costruita esclusivamente per motivi estetici; le statue rappresentano le stagioni. Il chiostro poi, contornato di colonnine tortili, è uno dei pochi rimasti in stile Moresco. La torre maggiore con la sua altezza indica la potenza della famiglia Rufolo. Infine il belvedere, che si affaccia verso oriente, offre un panorama su tutta la costa, fino a capo d’Orso. In questo ambiente viene organizzato ogni anno il “Ravello Festival”, festival musicale e culturale estivo con manifestazioni di musica classica, cinema, letteratura ed altre arti, alle quali prendono parte artisti di fama internazionale.
È così affascinante questo terrazzo con il suo giardino sottostante, che chiudendo gli occhi, si può sentire una musica soave, forse portata dal vento. Non poteva certo mancare il buffet lunch a Palazzo Avino! Splendido albergo situato nell’immobile storico di Palazzo Sasso, un’antica dimora gentilizia del XII secolo, sapientemente riadattata dopo un’integrale opera di riqualificazione.
La posizione del Palazzo, a 350 metri sul livello del mare, offre una vista unica sui rilievi dei monti ammantati di verde e una veduta ineguagliabile sul Golfo. Altra location da non dimenticare! Dopo il caffè visita al Duomo di Ravello, fondato nel 1086, principale luogo di culto cattolico della città, dedicato a Santa Maria Assunta e San Pantaleone. Interessanti i due amboni, ambone del Vangelo realizzato da Nicola di Bartolomeo da Foggia nel 1272; di fronte l’ambone dell’epistola, dove viene raffigurato l’episodio biblico del profeta Giona e del mostro marino.
Infine la cappella dedicata al patrono della città, San Pantaleone, costruita nel XVII secolo dove sono collocate le reliquie del santo. La reliquia del sangue è custodita in un reliquiario in argento dorato: ogni 27 luglio si può osservare la liquefazione del sangue del Santo. Dovremo tornare per constatare! Cena sempre nella Sala Pompei dell’Hotel Hilton di Sorrento con paccheri alle vongole e granchio al profumo di limone, una delicata pezzogna al forno con guazzetto di pomodorini e olive di Gaeta e per finire un savarin alla frutta e salsa al rhum invecchiato, il tutto bagnato dai Vini Hilton Sorrento Palace. Niente male! Complimenti allo Chef!
Capri ci ha accolto con un mare ad onda lunga… ma sopportabile. Alla piazzetta ci aspettava l’antropologo, Prof. Mariano Della Corte, che ci ha magistralmente guidato nella incantevole isola.
Prima tappa i Giardini di Augusto costituiti da una serie di terrazze fiorite affacciate da un lato sui Faraglioni di Capri, dall’altro sulla Baia di Marina Piccola e i tornanti di Via Krupp. Intorno la Valle della Certosa, il Monte Tuoro, il Monte Tiberio e il Monte San Michele e le tipiche abitazioni capresi con i soffitti a volta. Dai Giardini si vede appunto la Via Krupp, spettacolare strada che l’industriale tedesco Friedrich Alfred Krupp, solito passare le vacanze estive a Capri. appassionato di biologia marina, attraccava con il suo panfilo a Marina Piccola, ma trovava scomodo raggiungere la sua suite al Quisisana.
Per questo commissionò all’ingegnere Emilio Mayer una strada che da Marina Piccola si inerpicasse fino alla zona della Certosa di San Giacomo e dei Giardini di Augusto. Fece tagliare la roccia a vivo, superando un dislivello di circa 100 metri, e costruire una strada con una serie di tornanti così stretti da sembrare sovrapposti.
Abbiamo poi proseguito per la Certosa di San Giacomo, il più antico Monastero di Capri, edificato nel 1371 per volere del conte Giacomo Arcucci su un terreno donato dalla Regina Giovanna I D’Angiò, la certosa ospita il museo dedicato al pittore tedesco Karl Diefenbach. Inizialmente era un convento, la cui struttura è ancora oggi visibile. Subì diversi danni a causa delle incursioni dei pirati che si susseguirono nel Cinquecento. I lavori di restauro durarono fino al 1636 e con il dominio francese le antiche mura della Certosa furono utilizzate come caserma, ospedale e, fino al 1898, colonia penale per anarchici e militari. Nel 1927 fu messo in atto un ampio progetto di restauro ad opera del Soprintendente Gino Chierici che cercò di riportare al loro antico splendore le strutture dell’antico convento trecentesco. Nelle sale che un tempo ospitavano il refettorio sono esposte le opere di Karl Wilhelm Diefenbach esponente della pittura simbolistica europea di fine Ottocento che soggiornò a Capri fino al 1913, data della sua morte.
Siamo arrivati, percorrendo via della Camerelle, fino a Punta Tragara dove i Faraglioni sono così vicini che sembra poterli toccare, una passeggiata fantastica tra le stradine di Capri con il simpatico e cordiale Prof. Mariano che con la sua cultura ci ha fatto apprezzare pienamente le bellezze artistiche dell’affascinante isola. La sosta per il lunch si è svolta all’Hotel Quisisana, terrazza Colombaia, sovrastante il giardino, accolti da Niccolino Morgano e dal nipote Adalberto, amministratori delle struttura.
Che dire di questo Hotel… mancano le parole! Arredato con un perfetto equilibrio tra lusso raffinato e un senso di calda e luminosa accoglienza, si affaccia sulla piazza centrale di Capri, vicino alla Certosa di San Giacomo e ai Giardini di Augusto. La maggior parte delle camere – la cui tonalità dominante è il bianco, colore simbolo del Quisisana – si affaccia sul parco che circonda la piscina dell’albergo. Il cibo eccellente e molto vario dove non è mancata la pizza con vari ingredienti. Al momento del caffè è venuta a salutarci la giornalista e amica, Anna Maria Boniello titolare dell’agenzia Capri Press: è la mente di Capri! Si rimane incantati dai suoi racconti, ricorda tutto, conosce tutti i personaggi che nel tempo hanno frequentato l’isola, “personaggio” anche lei.
Così scrisse Gianni Pisani su “Repubblica”: …“Annamaria parla affettuosamente del suo generoso padre-sindaco che ha lasciato a Capri tre segni importanti: il monumento di Manzù a Lenin, la lapide a Neruda sotto la piazzetta di Tragara e la scultura di Augusto Perez in omaggio ai martiri di tutte le guerre, che il padre voleva sotto la torre del Campanile e oggi è collocata davanti ai Giardini della Flora Caprese…”
Il rientro a Sorrento è stato ottimo, il mare calmo, il vento, che ci aveva infastidito durante la giornata, sparito. La cena di questo penultimo giorno ci ha fatto scoprire un Hotel a Sorrento di una bellezza senza tempo: Hotel Bellevue Syrene. Sorrento è testimone di un glorioso passato, gli Etruschi, i Greci e poi i Romani, Bisanzio, i Longobardi, i Normanni e gli Aragonesi sono stati ospiti di queste terre, lasciando un’impronta significativa nella storia locale. Alcune testimonianze dell’antichità sono state tutelate incastonandole nelle strutture ricettive: l’Hotel Bellevue sorge infatti sulle fondamenta di una antica villa repubblicana del II secolo a.C.
Possiamo ammirare la sua bellezza perché quanti vi alloggiarono furono rispettosi delle vestigia antiche, anzi le restaurarono, dai Conti Mastrobuono nel 1750 a Giovanni Waldorf Astor nei primi del 1900 e successivamente al talento imprenditoriale di Giovanni Russo, attuale proprietario della struttura, che è riuscito ad unire magistralmente antico e moderno, contemporaneità e tradizione. La sala Pompeiana ha visto passare Re, Regine ed Imperatori come Luigi II di Baviera, Eugenia Imperatrice di Francia moglie di Napoleone e Vittorio Emanuele III con la Regina Elena, archeologi e scopritori del calibro di Schlimann, oltre a illustri personaggi legati al mondo dell’arte come scrittori, ideatori e artisti.
La cena è stata all’altezza della location e si è conclusa con una “delizia al limone” veramente superba. Non solo… per festeggiare il vice presidente dell’AICT, Avv. Aldo Linguiti, lo Chef ha preparato anche un torta con tanto di candelina, che ha commosso il festeggiato. Le condizioni atmosferiche non sono state clementi fino alla fine del nostro viaggio.
Infatti mercoledì 10 non siamo potuti andare a Positano per la forte ed insistente pioggia. Non ci siamo scoraggiati , abbiamo fatto tappa a Napoli, niente male come soluzione! Un giro per Napoli, una pizza da Ciro, un caffè e un dolce “Matilde” nello storico “Gambrinus” hanno così concluso il nostro viaggio culturale. Ringraziamo il nostro presidente Nino Vermicelli che ha saputo organizzare questo magnifico viaggio culturale con competenza e generosità. Infatti è stata un’esperienza molto interessante e costruttiva che ha ampliato le conoscenze di un territorio, già visitato, ma del quale abbiamo appreso le importanti potenzialità di recettività per un turismo di élite, di cui il nostro Paese ha necessità . Il nostro compito, come soci dell’AICT, è proprio quello di promuovere non solo le bellezze naturalistiche ed artistiche dell’Italia, ma anche le strutture ricettive che possono rendere un soggiorno molto gradevole ai turisti nazionali ed internazionali.
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